Harpagophytum procumbens meglio conosciuto come artiglio del diavolo è una pianta erbacea perenne diffusa nell'Africa Sud-Occidentale ed in particolare nel deserto del Kalahari, nelle steppe della Namibia e nel Madagascar. Deve il suo nome ai frutti legnosi dotati di robusti uncini a forma di artigli che, penetrando nel corpo e nelle zampe degli animali procurano serie ferite. Caratteristici sono i suoi fiori a forma di imbuto, dal colore variabile dal rosso al violetto. D'interesse farmaceutico sono le escrescenze laterali delle radici, dette radici secondarie, che vanno raccolte prima della fioritura e che si sono rivelate ricche di glucosidi iridoidi, tra cui i più importanti sono l'arpagoside, l'arpagide e il procumbide, dalle note proprietà antinfiammatorie ed analgesiche. Diversi studi scientifici hanno addirittura dimostrato che la pianta svolgerebbe un'azione paragonabile a quella dei cortisonici di sintesi, andando gli iridoidi ad inibire la sintesi delle prostaglandine, sostanze che sono alla base dello sviluppo dei processi antinfiammatori. L'artiglio del diavolo viene principalmente impiegato nelle situazioni che causano infiammazione e dolore come tendiniti, contusioni, artrite reumatoide, mal di schiena, torcicollo, sciatica, dolori articolari e cervicali. Può essere utilizzato anche nel trattamento dei disturbi digestivi; il suo contenuto di glucosidi iridoidi amari innesca una particolare stimolazione gastrica, incrementando la produzione di acidi gastrici e stimolando l'appetito e la digestione. Un'altra proprietà significativa posseduta da questa pianta è quella di favorire l'eliminazione di acido urico, risultando efficace nel trattamento della gotta oltre ad essere in grado di esercitare una blanda attività ipocolesterolemizzante grazie al contenuto di beta-sitosteroli, perciò può essere anche d'aiuto per chi soffre di elevati valori di colesterolo nel sangue. In commercio l'artiglio del diavolo si può trovare sotto forma di estratto secco in capsule e compresse, sotto forma di tintura madre (20-30 gocce da diluire in poca acqua naturale) o sotto forma di pomate e gel da applicare localmente due o tre volte al giorno. Se assunto per via orale, sempre durante o dopo i pasti principali due o tre volte al dì, il trattamento non deve mai essere troppo lungo; in genere si consiglia di fare cicli terapeutici della durata massima di due mesi, alternandoli ad uno di pausa. E' controindicato in caso di ulcere gastriche o duodenali, gastrite, in gravidanza perchè potrebbe stimolare le contrazioni uterine in grado di causare l'aborto e durante il periodo dell'allattamento. E' consigliabile non somministrare prodotti contenenti artiglio del diavolo a bambini di età inferiore ai dodici anni e non va assunto se si è in cura farmacologica con medicinali ipoglicemizzanti, antiaritmici, anticoagulanti ed antiaggreganti piastrinici; meglio evitarlo anche se si stanno assumendo farmaci cortisonici.
Dr.ssa Michela Grossi
Farmacia Santa Sabina s.a.s